La manifestazione di Luci d’artista, punto di riferimento dell’arte contemporanea, nasce a Torino nel 1998 su iniziativa di Fiorenzo Alfieri. Vengono invitati 12 artisti (Vasco Are, Francesco Casorati, Enrico De Paris, Richi Ferrero, Carmelo Giammello, Emanuele Luzzati, Luigi Mainolfi, Mario Molinari, Luigi Nervo, Giulio Paolini, Luigi Stoisa, Francesco Tabusso) e due giovani artisti, Domenico Luca Pannoli ed Enrica Borghi – selezionati attraverso un concorso nazionale d’idee. La sesta edizione del 2004 propone a Torino (fra l’altro) l’opera di Mario Merz, famoso esponente dell’arte povera scomparso nel 2003, chiamata Il volo dei numeri: I primi numeri della successione di Fibonacci sono collocati sulla Mole Antonelliana, e riferiscono, come spesso avviene nella poetica merziana, dell’apparente caos nello sviluppo delle forme di vita. Scenografica e fotogenica anche l’installazione di Daniel Buren detta Tappeto volante.
L’evento, che riscuote successo sin dalla sua prima edizione, fa apparire la metropoli piemontese vestita di luci ed attira annualmente numerosi turisti italiani e stranieri.
La stessa iniziativa è stata adottata anche nella città di Salerno nel 2006 e, dieci anni più tardi, nella città di Pescara. Un gemellaggio ideale tra le tre città, Torino, Salerno e Pescara, ha prodotto uno scambio reciproco. Nel periodo della manifestazione (novembre-gennaio) parte delle luci adottate l’anno precedente dal capoluogo piemontese sono state esposte a Salerno e Pescara, oltre ad altre opere inedite appositamente commissionate. Negli anni seguenti, invece, la città di Torino ha adottato diverse opere del comune campano e di quello abruzzese, iniziando così un “gemellaggio” vero e proprio con scambio delle opere delle tre città partecipanti. Nel 2009, l’albero di Natale di 25 metri situato in piazza Portanova risultava essere il più alto di tipo artificiale in Italia.
Nel 2011 la manifestazione salernitana vede la partecipazione dell’artista Nello Ferrigno. Di particolare successo dell’edizione salernitana è il tema del giardino incantato, che avvolge di luci variegate e sempre diverse il centro storico cittadino, rendendo la Villa comunale di Salerno un autentico giardino fiabesco con maghi, stregoni, tunnel luminosi e figure incantate.